giovedì 2 gennaio 2014

In natura esiste la simmetria, nella legislazione italiana NO!

In natura esiste la simmetria, nella legislazione italiana NO!

Ma perchè negli accordi tra gli stati esiste una legge di reciprocità non scritta?
Per esempio: nello stato A viene consentito ai cittadini dello stato B di lavorare se e solo se  nello stato B viene consentito ai cittadini dello stato A di lavorare. E così per tutte le questioni tra stati e nazionalità diverse.
Ma allora perchè nell'ambito di uno stesso stato, dove tutti hanno uguali diritti e doveri, questo non succede?
L'esempio più evidente è il nome dell'ente che si occupa delle imposte: Perchè si chiama Agenzia delle Entrate e non Agenzia delle Uscite? Ciò significa che non si tiene conto del fatto fondamentale che sono i cittadini i soggetti che fanno uscire dalle proprie tasche i denari per il sostentamento dello Stato, e non il contrario. E' palese che in uno stato equo l'attuale Agenzia delle Entrate dovrebbe cambiare nome.
Ma ancora più asimmetriche sono le regole tra imprese e stato.
Si legge nel Codice Civile, Sezione IX, Del bilancio, Art. 2423-bis ( notare il bis ) -Princìpi di redazione del bilancio ( societario ).
Nella redazione del bilancio devono essere osservati i seguenti princìpi:
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3) si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio, indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento;
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Questo significa che viene considerato reddito anche quello non incassato. Mentre le imposte, IRES ( Imposta sul REDDITO......), IRAP ( Imposta sul REDDITO....) vengono pagate per cassa! Questa è una palese asimmetria.
La questione sta nei termini, in quanto viene considerato reddito anche un reddito presunto di cui non c'è la certezza dell'incasso. Se un'impresa emette una fattura non è detto che il soggetto che la riceve la pagherà, soprattutto di questi tempi. 
Ugualmente nel caso di reddito d'impresa Sas, il reddito spettante al socio accomandante viene dichiarato sul modello unico anche se non percepito.
Direttamente dall'Agenzia delle EntrateI versamenti dell’acconto delle società di persone ed enti equiparatiLe società di persone e gli enti a esse equiparati sono tenute al solo versamento dell’Irap. L’Irpef è versata direttamente dai soci, a cui i redditi sono imputati per trasparenza (a prescindere dalla percezione).Ugualmente per gli immobili: ma che reddito percepisco se abito in un immobile di mia proprietà? O quale reddito percepisco da un immobile o proprietà sfitta? Sull'IVA, per evitare le ire dellUE e per nessun altro motivo di giustizia giusta, hanno ceduto: finalmente l'IVA, che è un imposta che le imprese incassano per conto dello Stato, si versa solo se è stata realmente incassata. Incredibile che prima del 2012 non era così. Comunque si tollera / consente all’imprenditore o al lavoratore autonomo di  posticipare il versamento dell’imposta, NON è un sacrosanto diritto pagare dopo aver incassato.
Scheda informativa
Il regime Iva per cassa (c.d. “cash accounting”), introdotto dall‘articolo 32-bis del Dl 83/2012, consente all’imprenditore o al lavoratore autonomo di  posticipare il versamento dell’imposta sulle cessioni di beni e le prestazioni di servizi, dal momento di effettuazione dell’operazione a quello dell’incasso. Allo stesso modo, il diritto a detrarre l’Iva sui beni e sui servizi acquistati nasce al momento del pagamento dei corrispettivi ai fornitori. L’imposta diventa comunque esigibile dopo un anno dall’effettuazione dell’operazione, a meno che, prima del decorso di questo termine, il cessionario o committente sia stato assoggettato a procedure concorsuali. Allo stesso modo l’Iva sugli acquisti può essere detratta, trascorso un anno dal momento in cui l’operazione si considera effettuata. 

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